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-Un segreto-

Perché anche la mia mamma è morta a 102 anni. Però c’è un segreto, c’è un segreto, perché la vecchiaia non è l’ultima parte della vita, non è una preparazione alla morte, è l’ultima parte di un percorso che dobbiamo percorrere tutti e soltanto la fine di un percorso. Quindi si deve vivere e non vegetare e la testa deve essere sempre in funzione.

È importantissimo occuparsi degli altri. A una certa età si chiude la porta e si pensa solo a sé stesse, ai dolori, ho il dolore al ginocchio, mi fa male la punta del naso. Non è così, invece è una parte della vita importante come gli altri in cui va vissuta e non vegetata. Allora uno, partecipando alla vita del mondo, anche se al momento magari non ti piace, perché è diverso dal mio mondo, però alle volte poi mi persuado che alle volte hanno ragione quelli che vanno avanti, perché alle volte, le nostre idee, sono un po’ vecchie. Però è vero, è vero, che c’è un segreto perché tu riesci a vivere finché vivi la tua vita. Io mi arrabbio quando ci sono le elezioni perché io partecipo, So chi sono i contendenti e sono contenta o non sono contenta, perché io so quello che io voglio. Allora io continuo a vivere, non a ricevere le soltanto. Bisogna avere… io penso che i vecchi dovrebbero parlare di più, dovrebbero parlare di più, ma non parlare dei propri acciacchi quando vanno dai figli. Io ho avuto un’esperienza quando sono stata per undici anni in una casa dove vivevo, un piccolo appartamento dove vivevo da sola, e in questa casa venivano dei ragazzi di scuola perché, un certo periodo, questo era stato obbligatorio, che gli alunni frequentassero questi anziani o i bambini o qualcuno di cui loro si dovevano interessare, faceva parte della cultura, poi è sparito. Non si sa perché. Allora questi ragazzi li mandavano a gruppi per ascoltare quello che avevano i vecchi. E io, allora, sempre… a me è sempre piaciuto parlare, nel senso che mi è sembrato sempre utile raccontare quello che noi avevamo passato, perché questi ragazzi sono caduti dalle nuvole, perché non avevano mai sentito parlare della guerra. Allora, quando poi tornavano si litigavano perché volevano venire tutti da me. Perché io mi ricordo tante cose e le ho raccontate, devo dire, per renderli parte, loro, della nostra vita, perché è importante quello degli anziani; il compito è di trasmettere ai successivi la propria esperienza, che può anche non servire, però fa sempre parte della cultura. Perché guardate che la vita insegna. Io ho molte cose che mi accorgo di sapere non l’ho imparato a scuola. È vero, io ho una cultura piuttosto importante della vita. E allora? Forse perciò mi piace parlare.