Le fotografie di Elena
Gli faccio vedere le fotografie dei miei, della mia famiglia.
Questo è mio padre da giovane.
Questo è da ragazzetto. Non lo so dove stava a fa qualche festa o il militare, non lo so.
Che anni siamo?
E… siamo sempre, lui si è sposato ne ’34, sempre prima, sarà stato del ’30.
Questa è mia madre, sempre prima di sposare. Sempre prima del matrimonio, del 2017, mi sa’ del 1917.
Questa sono io e la mia famiglia, mio padre e mia madre, mia sorella, io e mio fratello.
Tu quale sei?
E io so quella con le trecce lunghe. Sara stato nel…
Questa sempre sono io col cavallo e il mio cavallo quando stavo in campagna e mio figlio sopra a cavallo, stavo a Capodacqua, le Marche.
E in che anni siamo?
E siamo nel… Lui è nato nel ’56, sarà nel ’57, ’58, ’58-’59. Più o meno.
Questo è sempre mio padre con degli amici, quello in mezzo è mio padre, quell’altri so’ due amici, un vicino de casa e n’altro amico.
Sempre in campagna alle Marche. Questo se tratta.
Questo è sempre, sempre, sempre mio padre, quello che porta…
Stai facendo a me?
Sempre mio padre, quello con tutti gli amici che faceva il cacciatore.
Lui è quello che porta i cani e c’ha la corda dei cani.
Rivedi spesso queste foto?
E io me li rivedo sempre. Ogni tanto mi metto lì e me le riguardo e ripenso, ripenso, ma poi ce n’ho tante altre che so’tante. De quand’ero più piccola, quand’ero grande, quando me so’ sposata e con mia sorella, co’ mia madre, mio fratello che viveva con me.
Che provi quando le vedi?
E quando le vedi?
E me so’ commossa perché non c’è più nessuno con me, solo mia sorella che sta in Toscana, perché lei è sposata e sta in Toscana, siamo rimasti solo io e lei.
Per il resto, mo ce stanno i figli, ragazzi e i nipoti. Tanti. Io ho sette nipoti e due figli maschi e sette nipoti. C’ho, una bella famiglia.
La fotografia interpreta la realtà, offrendo una visione storica soggettiva. In passato, ogni casa, indipendentemente dalla sua condizione economica, ospitava immagini simili a quelle di Elena che ci mostra la sua famiglia e l’ambiente nel quale ha vissuto. Il padre Salvatore, Erminia la mamma, Bettina la sorella e Franco il fratello.
Questi ritratti in bianco e nero, spesso tecnologicamente imperfetti, erano collocati nelle dimore più umili o sui poderi di campagna, posizionati dietro al vetro smerigliato di credenze dipinte di bianco accanto alle cucine economiche.
Le foto ritraevano soggetti comuni: un figlio in uniforme militare o una coppia nel giorno del matrimonio. Anche negli ambienti rurali, la presenza del primo trattore era un elemento costante, con gruppi di persone in posa attorno alla nuova auto. In famiglie di un certo status, le fotografie erano invece incorniciate con eleganti cornici dorate o appese su pareti rivestite da parati severi. Un sontuoso album in pelle custodiva i momenti più significativi della famiglia. Le foto familiari rappresentano preziosi documenti di costume e testimonianze tangibili dei ricordi personali, fungendo da anello di congiunzione tra diverse generazioni.