Elena e il progetto
Che pensi di questo progetto?
E a me mi piace. Penso che è una cosa bella perché tutto è bello di ricordare di vedere, di far vedere, di far sentire anche alla gente quello che è successo e quello che succede, perché succede ancora continuamente, non è che… io quando sento che là ha fatto il terremoto mi vengono i brividi perché l’ho passato. So che significa! Che mo’ non ci ho manco dove andà, me tocca andà a pagà pè mandamme a fà giorno! Co’ tanti soldi che ho lavorato una vita!
Tutto su, i soldi stanno tutti su, perché sò case vecchie e allora era de mi padre e io, mi’ fratello e mi’ sorella ce la siamo divisa e c’abbiamo fatto tre appartamenti. Però c’abbiamo speso a rimettela tutta a nuovo. La mattina del terremoto ho dato i soldi al muratore che m’aveva rifatto il tetto… e il tetto ancora sta lì. Ma i soldi io glieli ho dovuti da’… che facevo? Per dire, allora adesso uno stà un po’ avvilito perché… meglio non ce pensà più, so sett’anni. A me m’ha ammazzato, m’ha levato la vita perché… uno.. è una cosa… è una cosa tua che te la senti! Io ce so’ nata, ce so’ cresciuta, fino a 21 anni sono stata lì, fino a 23 anni, e allora è una cosa che te la senti proprio dentro. E poi tutti i soldi che c’ho speso! Anche quelli, più de tutto! Che ho lavorato a Roma pe’ buttarli al terremoto! Però rifaremo! … M’hanno detto. Signora, stai tranquilla che rifaremo. Mha?! Io… io non la vedrò. Io non la vedo perché ancora non cominciano!
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