Alba e Silvana. Due vite sullo stesso piano
Questo è uno dei palazzi costruiti nel ’39, corredato di ascensore. È uno dei primi e questo ascensore è ancora originale.
E dov’è?
Qui, andiamo qua.
E questa?
È la dirimpettaia che adesso chiamiamo. Anche perché non ho preso le chiavi e me le deve dar lei.
Aoh!
Buonasera dirimpettaia, c’abbiamo Stefano, lei me dia le chiavi..
Si può?
Come no? Appiccia!
Questa è la casa delle porte aperte?
Porte Aperte! Mo’ Stamo anda’ de la’ a vedere…
Bene!
Famosa casa “porte aperte”
… e piatti che camminano!
E piatti che corrono! Pure oggi è venuto er piatto!
Che è venuto oggi?
Coi gnocchi… coi gnocchi!
Alba che tu dopo riscendi?
Sì.
Allora… vieni pure Stefano. Queste sono le case delle porte aperte, la signora dirimpettaia e dei piatti che camminano.
Lei porta qualcosa a me e io porto qualcosa a lei. Adesso, questo piatto cammina, lo porto dalla mia dirimpettaia, amica, Silvana.
Te lo facciamo assaggiare, è una mia specialità. Silvana, Silvana, ti sto portando una mia specialità ad assaggiare.
Poi mi fai sapere il giudizio, se è buono non è buono. – Ok, ti ringrazio – Dopo di che, ci risentiamo.
Silvana, ma questo è uno dei piatti che camminano?
Anche! Camminano molto pure… primi, quindi… questo è il dolce!
E questo rapporto è importante?
È importantissimo da ambo le parti…- molto– e dura da cinquanta…- cinquantun’anni – cinquantun’anno – è stato proprio -rapporto reciproco, siamo amiche – non si fa niente se uno non lo sa dell’altra – no.
Sappiamo tutto una dell’altra – anche perché se manco io guarda mio marito lei, semmai lei serve un aiuto, arrivo, la figlia in aiuto nostro
Vi sentite mai sole?
Assolutamente da questa… La solitudine tra noi due non c’è, perché ogni tanto io mi stanco, vengo qui e chiedo “Asilo politico…. Silvana mi dai asilo politico?” dico, mi seggo, mi fa un caffè, un tè, un cappuccino, cioccolatino e poi rivado a casa.
Due chiacchiere
Due chiacchiere. e ritorniamo a casa.
Silvana anche per te è così?
Sì, sì, e come no!? Se non la sento mi preoccupo.
E sì.
Adesso infatti stavo pure andando di là a vedere Franco, sapevo che lei era scesa perché mi bussa quando scende e andava a vedere Franco.
E i vari passaggi, se manco io manco o manca lei – manca lei – Ce’ scambiamo – serve na’ puntura è pronta! – Arrivo! – E quindi…
Quindi…
È tutta una galassia
È una vita più bella, fatta così?
Sì.
Sì, se a me manca lei e…
Manca qualcosa nel senso che…
Sì, me manca qualcosa…perché poi lei è più energica de me.
Chicchessia. Lei d’estate va un mese al mare, mi abbandona. E io so’ sola.
Al paese! Quale mare!
Ne risento, ne risento! Però, passa facilmente il mese di agosto, dai su! Poi ritorni.. ricominciamo la nostra routine…
Ce manteniamo col telefono, magari…
Sì, sì.
Le telefonate, di buongiorno.
Qualche volta, qualche visita sporadica, ma qualche visita pure… però.
Adesso vi porto qualcosa da Alba che m’ha portato i gnocchi e io gli porto qualche mela
Com’erano gli gnocchi?
Buonissimi.
Ma stavano in questo piatto?
Questo piatto qui!
Che è camminato?
Che ha camminato, era bello, pure bello colmo!
Gnocchi al sugo?
Sì.
Bene, che gli porti tu?
E gli porto un po’qualche mela che così le mangia Franco e se la mangia pure lei… Alba? Alba?
No, non c’è più acqua proprio…
Io n’sapevo che…
Arivo he!
Tu m’hai dato i gnocchi, io re do’ le mele!
Grazie amica! Grazie!
Va bene
Te sa’ piaciuto el dolce?
Molto!
E così i piatti…sono…
Camminano!
Camminano!
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